Nei Territori Palestinesi Occupati siamo presenti sin dal 1995, quando abbiamo aderito alla Rete delle Donne del Mediterraneo per sostenere lo scambio e la messa in rete di buone pratiche tra associazioni di donne palestinesi, israeliane ed europee.

Negli anni successivi, abbiamo concentrato il nostro impegno nelle aree rurali della Cisgiordania, e negli ultimi anni anche nella Striscia di Gaza, per dare voce e forza agli strati sociali più deboli, sostenendo in primo luogo i giovani e le donne, nella piena consapevolezza che costituiscono due fasce sociali di primaria importanza per il futuro di una società democratica e per il processo di pace con la controparte israeliana.

Questo approccio ha portato alla realizzazione di diversi microprogetti e alla realizzazione delle ultime esperienze più significative, tra cui “Radio Shabab FM”, la prima radio comunitaria ufficialmente registrata nei Territori Palestinesi, che ha dato voce a giovani e donne privilegiando tematiche sociali e che da qualche anno è confluita nella più ampia rete radiofonica 24Radio.

Dello stesso periodo è stata l’apertura del “Centro per le Donne” nella Striscia di Gaza, centro che attualmente fornisce ascolto e assistenza medica, legale e psicologica in maniera diffusa nelle aree della Striscia, oltre a promuovere la cultura dei diritti delle donne attraverso campagne di sensibilizzazione e ad avere attivato due laboratori di sartoria in due campi profughi. Abbiamo inoltre sostenuto otto “Centri Comunitari” (link joint council) in altrettanti villaggi in Cisgiordania,  che oggi promuovono servizi sociali, attività culturali e la piccola imprenditoria giovanile in aree rurali depresse.

Al tempo stesso, i nostri interventi hanno sempre teso a favorire il dialogo tra la società civile palestinese ed israeliana, ritenendo che non sia possibile costruire una pace “giusta” senza sviluppo e senza il pieno riconoscimento dei diritti umani. Questa visione ha portato all’avvio del progetto “Fair Trade Fair Peace, che ha prodotto la prima linea di commercio equo e solidale grazie alla collaborazione di una organizzazione palestinese e una israeliana, attive da anni nel settore.

Attualmente la Palestina è uno dei 46 territori in Europa e nel Mediterraneo in cui lavoriamo con un progetto che ha l’obiettivo di aumentare le competenze delle reti di sviluppo e di economia sociale e solidale.

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