Ovunque nel mondo il risveglio al mattino non è esattamente il momento migliore della giornata, soprattutto quando la sveglia suona ogni cinque minuti ricordandoti che è arrivata l’ora di alzarsi… Meno male che il mio compagno si alza presto e prima di uscire si assicura che non sono ricaduta nel sonno.
Mi preparo il caffè, ormai uno di quei beveroni da sorseggiare dopo aver bruciato ben due moka, e taglio un po’ di frutta, felice di poter convivere giornalmente con mango e papaia. Mi prendo cura delle mie piantine sopravvissute a una calda estate, orgogliosa della crescita del quiabo e ansiosa di poter coglierne i frutti. E nell’orto spicca il piccolo limoncino che, con tanta premura di mio padre, è arrivato dall’altra parte dell’oceano e lentamente si sta adattando al clima tropicale!
Accendo il computer e inizio a leggere le notizie e le già molte mail che aspettano una mia risposta. Diciamo la verità, a volte le cose si invertono e – vittima della tecnologia – finisco per aprire la posta ben prima di preparare il caffè, iniziando mentalmente a organizzare la giornata. La città è già in movimento ma dalla mia finestra si vede solo tanto verde e mi dimentico delle dimensioni delle metropoli di questo Paese. Il vantaggio di lavorare homeoffice significa che posso saltare i grandi preparativi dell’uscita verso l’ufficio: difficile arrivare in ritardo! E via, apro l’agenda e constato tutto ciò che è rimasto “a domani”, convincendomi che non sarà necessario lavorare fino a tardi per rispettare le scadenze.
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