“Di fronte all’Ufficio dei Registri, al lato della Polizia, c’è una casa grande ed arancione”. Queste le dritte che ripeto a ogni persona che mi chiede come raggiungere l’ufficio COSPE. La casa in cui viviamo, io e Castanha (il mio cane angolano con passaporto italiano), è in effetti una casa-ufficio. Abbastanza spaziosa per ospitare, oltre all’ufficio, tre camere da letto, un bagno e una cucina. La sera, finito il lavoro chiudo l’ufficio e sento la mio eco tra le stanze vuote.

Le finestre delle camere e dell’ufficio si aprono su una lunga terrazza che si affaccia sul giardino fiorito, continuando sulla strada, oltre al cancello. È decisamente una bella casa spaziosa, capace di ospitare una numerosa famiglia angolana. Ma la parte che preferisco è l’esterno: un grande quintal (“cortile”) che mi ha permesso di organizzare un piccolo orto, diventato presto uno spazio comune. Sia i due guardiani che lavorano qui la notte, alternandosi, che la signora delle pulizie, raccolgono pomodori e cetrioli, peperoni e melanzane, okra e fagiolini, lasciando sempre radicchi e rucola. Ovviamente non mancano mai alcuni degli immancabili profumi italiani: basilico, prezzemolo e rosmarino.

Tutto il centro del paese di Waku Kungo ha case simili a quella in cui vivo, in maggior parte costruite durante il periodo coloniale. Via via che ci si allontana dal centro del paese, si cominciano a vedere le caratteristiche abitazioni di adobe. L’adobe è un impasto di sabbia, paglia e fibre naturali, con il quale si costruiscono i mattoni che vengono poi lasciati a essiccare al sole. In questa zona i mattoni di adobe sono caratterizzati dal caldo colore rosso della terra.

A oggi ancora la maggior parte del Comune non riceve energia elettrica, quindi la giornata finisce abbastanza presto per ricominciare con i primi raggi di luce. La mia casa riceve l’elettricità dalle 08:00 alle 13:00 e dalle 18:00 alle 22:00 (quasi sempre) e finalmente ho anche l’acqua corrente: perciò so di essere molto privilegiata rispetto alla maggior parte degli abitanti del Paese.

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Maria Vittoria

Maria Vittoria, trentaduenne fiorentina di nascita e cittadina del mondo. Ha un Diploma dal titolo improbabile (“Scienza Agrarie per la Sicurezza Alimentare ed Ambientale nei Tropici”) conseguito alla Facoltà di Scienze Agrarie di Firenze. Continua i suoi studi in Olanda dove si laurea in “Analisi dei sistemi ambientali”, rimanendo fedele agli ecosistemi tropicali forestali. Dopo la laurea si mette in viaggio e fa varie esperienze: si ritrova a vivere con una famiglia cinese nel sud-ovest della Cina per imparare il mandarino; vive qualche mese in una capanna sulle rive di un fiume ai margini di una foresta vergine nel sud del Chiapas, studiando la rigenerazione delle specie forestali; collabora alla stesura di progetti sul tema della agroecologia e della sovranità alimentare. Rientrata in Italia, impara a guidare il trattore a cingoli e decide di ripulire l’antica oliveta terrazzata del nonno, creando una piccola azienda agricola. Nel 2016 termina il Diploma Magistrale: esperto in progettazione e management, presso la Scuola COSPE e parte per l’Angola, prima come tirocinante poi come assistente di progetto, lavorando con le comunità rurali dell’interno del paese sulla produzione di miele e confetture di frutta. Attualmente è Coordinatrice Progetto in Angola dove è tornata per continuare il lavoro con le comunità rurali sul tema della conservazione delle foreste.

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