Ovunque nel mondo il risveglio al mattino non è esattamente il momento migliore della giornata, soprattutto quando la sveglia suona ogni cinque minuti ricordandoti che è arrivata l’ora di alzarsi… Meno male che il mio compagno si alza presto e prima di uscire si assicura che non sono ricaduta nel sonno.

Mi preparo il caffè, ormai uno di quei beveroni da sorseggiare dopo aver bruciato ben due moka, e taglio un po’ di frutta, felice di poter convivere giornalmente con mango e papaia. Mi prendo cura delle mie piantine sopravvissute a una calda estate, orgogliosa della crescita del quiabo e ansiosa di poter coglierne i frutti. E nell’orto spicca il piccolo limoncino che, con tanta premura di mio padre, è arrivato dall’altra parte dell’oceano e lentamente si sta adattando al clima tropicale!

Accendo il computer e inizio a leggere le notizie e le già molte mail che aspettano una mia risposta. Diciamo la verità, a volte le cose si invertono e – vittima della tecnologia – finisco per aprire la posta ben prima di preparare il caffè, iniziando mentalmente a organizzare la giornata. La città è già in movimento ma dalla mia finestra si vede solo tanto verde e mi dimentico delle dimensioni delle metropoli di questo Paese. Il vantaggio di lavorare homeoffice significa che posso saltare i grandi preparativi dell’uscita verso l’ufficio: difficile arrivare in ritardo! E via, apro l’agenda e constato tutto ciò che è rimasto “a domani”, convincendomi che non sarà necessario lavorare fino a tardi per rispettare le scadenze.

Scopri cosa fa COSPE in Brasile

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Martina

Martina Molinu, trentunenne quasi trentaduenne, nasce in provincia di Firenze, nelle colline del Valdarno. Fino ai 19 anni resta fedele al piccolo paesino di Gaville, poco più di trecento abitanti, più pecore sicuramente che abitanti, dove impara il valore di un buon pomodoro colto dalla pianta o di una santa fettunta con l’olio del proprio giardino! Studia Scienze Internazionali e Diplomatiche un po’ a Forlì, un po’ a Berlino e un po’ a Rio de Janeiro, quando inizia la sua avventura brasiliana. A 24 anni comincia quindi a dividersi tra l’Italia, nei rincontri con la famiglia sardo-toscana, la Spagna, dove vive la cara sorellina con i bellissimi nipotini, e il Brasile, il Paese della sua nuova famiglia. Nonostante anche COSPE sia di origini toscane, la collaborazione nasce in Brasile, con uno stage nel 2012 che poco a poco si trasforma in una matura collaborazione. Attualmente è Responsabile Paese e Coordinatrice di Progetti e considera un privilegio poter tornare “a casa”, sperimentando anche cosa significhi lavorare in Italia.

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