Vivo in un quartiere popolare di Dakar che ha un bellissimo nome, Liberté. Si tratta di una zona urbana sviluppatasi non lontano dall’aeroporto a fianco di un grande campo di addestramento della gendarmerie.
Il pian terreno della villetta di due stanze che abito è stato finito da alcuni anni ma è evidente che l’idea iniziale era quella di costruire una palazzina a due o tre piani. In Senegal molti cominciano a costruire e poi terminano a poco a poco, con l’aiuto delle rimesse dall’estero o, come nel mio caso, utilizzando i benefici delle locazioni. Nella capitale, e in particolare nel quartiere dove vivo io, la speculazione immobiliare è fortissima, tanto che il colore predominante in giro è il grigio del cemento e la quasi-totalità delle case si è sviluppata in altezza senza seguire esattamente le regole urbanistiche… Un po’ come è successo a Napoli o al Cairo o in altre città sotto la pressione demografica e il boom immobiliare.
Intorno alla mia “mezza casetta” ci sono diversi palazzi a più piani, già costruiti o ancora in costruzione. La nostra abitazione è molto diversa dalle altre perché, oltre ad essere la più bassa, è anche l’unica con un piccolo piccolo spazio davanti dove sei mesi fa abbiamo piantato le bouganville che ora decorano anche l’esterno dell’abitazione. All’interno ci sono due stanze con bagno, una cucina e una sala da pranzo spaziosa. C’è anche un piccolo cortile sul retro, dove ci dedichiamo all’orto, ma per ora con scarsi risultati… Per fortuna ci sono gli spinaci che ci danno soddisfazione! L’arredamento è essenziale e totalmente locale, con tanti mobili in ferro battuto e legno realizzati dalle mani sapienti degli artigiani del posto.
Nell’insieme è una casina caruccia, che assomiglia a molte altre case della classe media di Dakar. Ci sono poi le realtà ai due estremi sociali, con case che sembrano castelli e case che sono poco più che baracche, da cui emerge il grande divario tra le differenti classi che sempre di più in Senegal spinge i giovani a scendere per le strade. Da sei mesi vivo in questa villetta con il mio compagno e nostro figlio, mentre da pochi giorni ci ha raggiunti un ragazzo francese, qui in Senegal per uno stage, che si è trasformato in animazione e babysitter per il nostro bimbo (e anche un po’ per il nostro amico a quattro zampe).
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