Il mercato, tra colori, profumi… e pinguini

Personalmente sono abbastanza monotona e ripetitiva, mi piace non solo andare sempre allo stesso mercato, ma sempre dagli stessi venditori, anche se capita che non tutte le volte abbiano i prodotti migliori. Sono alla continua ricerca di visi familiari, di posti familiari e per me è molto rassicurante che il venditore mi riconosca, sappia i miei gusti, che ci sia tra noi una sorta di relazione.

Per le grandi spese solitamente vado al mercato generale del quartiere dove è possibile comprare al chilo o anche all’ingrosso. Compro molta verdura e frutta in questi mercati, e spesso mi porto a casa anche del pesce grigliato per il pranzo o anche una fantastica shawerma siriana. Ma quello che sorprende più di ogni altra cosa la mia hagga (venditrice) di fiducia è quando arriva il momento della produzione annuale di salsa di pomodoro. Da buona campana sono stata coinvolta sin dall’infanzia nella produzione di questa salsa e ahimè, non c’è scampo, se sei cresciuta nel sud Italia anche in età adulta non te ne liberi. Puntualmente la mia hagga, pur essendo felice dei 15-20 chili di pomodori che le compro, rimane esterefatta, non riesce proprio a capacitarsi di una khawaga (straniera) che non solo non va nei grandi centri commerciali, ma addirittura si fa la salsa da sola! Sarà uno shock per lei quando le comunicherò che durante la festa del Ramadan partecipo al taglio della carne, alla preparazione e alla distribuzione con coltelli che saranno affilati nello stesso mercato.

Si capisce facilmente che non sono un’amante dei grandi supermercati, impersonali e sterili, dove non c’è comunicazione, nessuno ti offrirà un thè e nessuno ti chiederà come va la giornata. I nuovi mostri però sono altri, i grandi Mall appena fuori il Cairo: qui si trova tutto quello che si può desiderare, in questa vita e nella prossima. Famiglie intere passano volentieri il loro tempo, specialente il venerdì, nei meandri di un centro commerciale. Si comincia di solito dopo la preghiera del venerdi, verso le due i centri commerciali vengono presi d’assalto. Si inizia il tour partendo dal supermercato: assalto alle offerte, assalto agli assaggini e via alla cassa con la speranza che il suono della sirena annunci che la tua spesa è gratis! Eh sì, il marketing non ha limiti in Egitto. Infatti qui può anche capitare che al momento del pagamento possano squillare le trombe e tu possa portare a casa gratis tutto quello che hai nel carrello.

È doveroso però, se questo dovesse succedere, recitare diverse formule scaramantiche per assicurarsi che nessun evento catastrofico rovini questa vincita. Tutto questo però accade di rado ed è molto più probabile che dopo il supermercato ci si rechi alla Food Court, dove si ha una scelta imbarazzante di ristoranti, fast food, gelaterie e pasticcerie. Dopo aver portato a termine la soddisfazione di questo bisogno primario, ci si può dedicare al tour dei negozi. In questa fase molto probabilmente i più giovani abbandoneranno gli adulti e, a seconda dell’età decideranno se approfittare dell’area giochi, di un eventuale spettacolo allestito all’esterno o del cinema. Naturalmente se parliamo di pinguini (veri!!!) su ghiaccio allora non ci sarà più spazio né per negozi, né per l’area giochi né tantomeno per il cinema. Non capita certo tutti i giorni in quel dell’Egitto che si possano vedere dei pinguini (veri!!) su ghiaccio in un monotono venerdì d’estate…

 

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Giuliana

Giuliana Sardo, trentaduenne meridionale appassionata di cene tra amici, nasce a Capua, cittadina ridente del casertano. Fino all’età di 18 anni vive nel piccolo paese di Pignataro Maggiore, 6000 anime circa, di cui un’importante parte 0ver70, e quindi decide di trasferirsi a Roma per frequestare l’Università, per potersi laureare in arabo, affascinata da una lingua e una cultura che non avevano in realtà mai fatto parte della sua vita. La sua famiglia è molto numerosa, secondo i frenetici ritmi meridionali di un tempo: due sorelle maggiori e un fratello minore, sparsi per l'Italia e con già un po’ di nipoti. I genitori invece sono rimasti al paese e vivono con la sua adorata nonna, compagna di viaggi e prima tra tutti a spronare e sostenere Giuliana per qualsiasi scelta ‘bizzarra” o “non usuale”. Lei è stata sempre la sua migliore amica. Giuliana visita l’Egitto per la prima volta nel 2007, per seguire un corso di arabo. Il Paese l’affascina, c’è poco da fare, quindi decide di provare a trasferirsi. Cerca e trova lavoro in Ambasciata e allo stesso tempo presso una scuola italiana. Matura intanto la scelta della Cooperazione e perciò decide di reiscriversi all’Università, lavorando e studiando tra Italia ed Egitto, si laurea e trova un lavoro al COSPE in Egitto, dove comincia a collaborare. L’Egitto oramai è la sua seconda casa, sono dieci anni che ne assapora i suoi gusti e organizza cene con gli amici, e ancora ha voglia di visitare i posti non visti.

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