El Salvador viaggio, tempo e fine

Tutto termina e giunge a una fine, così anche questa missione in El Salvador. Con Gisselle, instancabile nicaraguense, abbiamo viaggiato in lungo e in largo e abbiamo condiviso ogni incontro, valutazioni, punti di vista, esperienze. Bello e costruttivo. Mi piace questa passione che COSPE diffonde: la vita può essere meglio. Siamo noi i protagonisti di questo cambiamento e si parte dall’esperienza e dalle relazioni per cambiare. Abbiamo collaborato con il Municipio di Nueva Concepción per creare le condizioni affinché la raccolta differenziata diventasse una sfida possibile, e credo che ce l’abbiamo fatta, almeno per ora, almeno alla partenza. Insieme si può cambiare: fare piccoli passi senza fare voli oltre la realtà, senza distrarci dai bisogni locali, senza pregiudicare i processi di partecipazione.

A Nueva Concepción in questi giorni Gisselle e io siamo diventati “gli ecologisti”, cioè siamo entrati in sintonia: è decisivo questo passo nella cooperazione, entrare in relazione senza essere predominanti, senza forzare i passaggi, creando una condizione di rispetto e fiducia e soprattutto affermando che tutto ciò serve anche a noi. La forza è che siamo stati vicini alle persone che dovranno cambiare le loro abitudini per differenziare e riciclare, a tutti loro, alle scuole, alle chiese, all’ospedale, alle famiglie, ai commercianti: abbiamo stabilito un contatto ascoltandoli e chiamando alla responsabilità diretta. Abbiamo assimilato tutto il lavoro di questi anni, difficoltà, debolezze, convinzioni, proposte e soprattutto abbiamo acquisito obiettivi chiari e semplici per il tempo che ci rimane. Bello e costruttivo. L’ecologia parla oggi un linguaggio comune alle persone, è straordinaria questa capacità sociale tanto che siamo rimasti sorpresi delle aspettative e della volontà a partecipare in particolare del quartiere, El Rosario, dove avverrà la prima raccolta separata. Non facile certo, difficile pure e anche ricco di ostacoli il cammino, ma si è fatto un lavoro positivo per definire un percorso, ora in molti ci credono.

Dalle riunioni con i tecnici comunali, alle visite, agli incontri nel territorio siamo approdati al Consiglio Comunale dove il progetto è stato discusso con attenzione. Io e Gisselle siamo stati onorati di poter essere presenti, di poter partecipare a un Consiglio che in El Salvador si chiama, da qualche tempo, “plurale” perché da poco sono presenti tutti i partiti, di maggioranza e opposizione. Per noi nulla di nuovo ma per la politica in El Salvador questo è un evento straordinario che ha creato non poche difficoltà ma che oggi è davvero importante per radicare il processo democratico di partecipazione, per garantire la trasparenza degli atti pubblici, per aprire un dialogo, per tutelare il bene pubblico. Purtroppo ancora non esiste una legge che separi le funzioni tecniche amministrative da quelle politiche rappresentative, quindi i politici che vincono le elezioni solitamente cambiano tutti i funzionari pubblici creando un vuoto e soprattutto impedendo l’autonomia dei processi gestionali, la formazione e la continuità nella gestione e nell’organizzazione dell’Ente. A volte vengono cambiati perfino anche gli spazzini, e finché sarà così non potrà esserci un miglioramento nella gestione dei beni pubblici, un processo di vera trasparenza delle istituzioni.

Oggi per finire abbiamo incontrato molte associazioni salvadoregne che svolgono un lavoro di educazione, di difesa del diritto all’acqua, di agricoltura biologica, di formazione ed educazione. Alla fine della giornata Miguel, rispondendo alla mia domanda “come volete crescere oggi, quali possibilità ha l’agricoltura biologica di cambiare il modo di coltivare e mangiare”, mi risponde così: “oggi noi vogliamo crescere con l’intimità, vicino alle persone, al loro modo di vivere, vogliamo essere più dolci”. Oggi per finire ho salutato il vescovo Romero morto per mano militare ormai molti anni fa durante la guerra, ora beato e per molti una luce di speranza. Nella chiesa stracolma per la prima messa del cardinale Gregorio Rosa Chávez il popolo circondava le mura, i gradini, il selciato, con un amore difficile da trovare e bello da vedere. Tutto ciò mentre il centro della città sprofonda nel caos delle ristrutturazioni e degli ingorghi e nella sporcizia e nel traffico e nella inimmaginabile separazione del cemento. La vita è fuggita nelle periferie di lusso lasciando il cuore senza più ossigeno.

Marzio

Marzio

Ho vissuto in Nicaragua come cooperante in un progetto per la produzione in agricoltura. Sono stato impegnato nella cooperazione allo sviluppo dal 1983 al 1996 come responsabile della gestione di progetti di cooperazione in Cile, Nicaragua, Niger e Bolivia. Ultimamente ho ripreso a collaborare in progetti di cooperazione in Centro America grazie ad Africa70 e COSPE. Sono stato Assessore alla Tutela e Sostenibilità del Territorio e alla Famiglia, Solidarietà Sociale e Sussidiarietà della città di Seveso dal 1998 al 2008. In Legambiente Lombardia sono responsabile delle aree protette e dell’agricoltura e vice presidente, mi occupo anche di ospitalità nei centri di educazione ambientale. Dal 2005 sono Presidente dell’Agenzia Innova21, associazione di Comuni impegnata, in Brianza, in progetti di sviluppo sostenibile in merito a energia, tutela ambientale, educazione e divulgazione scientifica. In questi anni mi sono impegnato in attività di divulgazione ambientale e in iniziative locali per l’innovazione in ambito produttivo e negli stili di vita.

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