La bellezza di condividere i valori

La vita del cooperante espatriato è strana. Lo è perché vive uno stato di doppia assenza, quella dal Paese di provenienza, che lascia dietro di sé e ritrova solo per brevi ritorni temporanei, e quella dal Paese di arrivo, che non sente mai completamente suo, a prescindere per quanto tempo vi risieda. A ben vedere questa situazione potrebbe esser vista anche come l’esatto contrario, una doppia presenza, secondo cui non appropriarsi di un solo e unico luogo implica appartenere un po’ a entrambi, ma il confine tra le due visioni è estremamente sfumato e, spesso, quel che ne risulta è un miscuglio delle due, che a volte lascia appagati, a volte insoddisfatti. E a volte fa sentire soli.

Trovandosi davanti a sé stesso, diventa essenziale, per non scivolare nella solitudine, aggrapparsi a due cose: da un lato la propria vocazione professionale incentrata all’aiuto del prossimo, che è a tutti gli effetti la stella più luminosa nel cielo di un cooperante; dall’altro la condivisione con altre persone che hanno scelto lo stesso percorso meravigliosamente frastagliato.

Vivere a Niamey in Niger mi ha sorpreso molto su questo secondo punto. Non mi aspettavo di trovare così tante persone, colleghi e amici, con cui legare così tanto in così poco tempo. Condividere il percorso con tutti loro ha creato un antidoto alla doppia assenza che vive il cooperante: un contesto che si può chiamare “casa”. Per carità, un rifugio temporaneo poiché prima o poi tutti prenderemo altre vie, ma pur sempre casa, nel senso puro del termine.

Nel contesto difficile e limitante del Niger, questo elemento vale come fosse oro e costituisce il miglior terreno su cui edificare la propria esperienza.

Non so se il mio sguardo sul mondo è cambiato, ma certamente si è arricchito di sfumature provenienti dal confronto con ogni persona con cui ho condiviso questo percorso. E di questo sarò sempre grato.

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Alessandro Giovannini

Alessandro Giovannini, romano, prima di mettersi alla prova in Niger come Amministratore Paese per COSPE ha girovagato per lavoro, studio e passione tra Europa e Asia. Adora viaggiare e ama comprendere le culture dei luoghi in cui vive; più gli sono lontane, più trova stimolante il confronto: provare i piatti tipici più particolari è una ragione di vita. La cooperazione rappresenta per lui il modo di lottare contro le ingiustizie, sviluppando al contempo la sua persona e le sue conoscenze.

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