Un Paese con tantissime differenze al suo interno, soprattutto fra la città e la campagna, è unito da un carattere comune della sua gente, la socievolezza dei tunisini, il loro senso dell’ospitalità, che ti attrae immediatamente e ti fa sentire a casa, mettendo in evidenza quanto davvero unisce le due sponde del Mediterraneo.
La Tunisia è un Paese pieno di contraddizioni, che ami e odi mille volte nel corso della stessa giornata.
Il ritmo di vita è frenetico in città ma leggero e spensierato nelle zone rurali. Il paesaggio da nord a sud cambia in continuazione ma le persone restano le stesse. Socievoli e cordiali, non ti negano mai una chiacchierata e un bicchiere di tè. Se hai il naso all’insù in cerca di indicazioni, almeno in cinque si fermeranno a chiederti se hai bisogno di aiuto. Grazie a COSPE ho la fortuna di essere entrata in contatto con la gente di vari posti, tra cui la popolazione di Kasserine, cittadina dell’entroterra da cui sono iniziati alcuni moti rivoluzionari e dove il tasso di disoccupazione supera quello di occupazione.
È dal 2017 che mi reco a Kasserine una o due volte al mese. L’ufficio COSPE è stato chiuso nel 2014, per motivi di sicurezza, e quindi facciamo la navetta per seguire i progetti, incontrare partner e beneficiari, seguire dal vivo le attività. Durante le trasferte possono capitarti tanti incontri, è sempre un’avventura lasciare la capitale dove vivo e ho la sede di lavoro. Tunisi è una città che offre tanto sia a livello culturale che sociale, durante tutto l’anno vengono organizzati festival di cinema, teatro, musica. A qualche chilometro di distanza ci sono posti meravigliosi come Cartagine, Sidi Bou Said, Dougga che ti fanno piombare in un’atmosfera di altri tempi, piena di reminiscenze del periodo romano. Fin da subito ho sentito un forte legame tra le due sponde del Mediterraneo, Italia e Tunisia, che hanno avuto e hanno ancora cibi, tradizioni, storia in comune per tanti versi e su tanti aspetti della vita quotidiana. Questo legame è diventato per me un’attrazione per il posto e come una calamita da cui è difficile riuscire a staccarmi.
Un Paese con tantissime differenze al suo interno, soprattutto fra la città e la campagna, è unito da un carattere comune della sua gente, la socievolezza dei tunisini, il loro senso dell’ospitalità, che ti attrae immediatamente e ti fa sentire a casa, mettendo in evidenza quanto davvero unisce le due sponde del Mediterraneo.
La Tunisia è un Paese pieno di contraddizioni, che ami e odi mille volte nel corso della stessa giornata.
Il ritmo di vita è frenetico in città ma leggero e spensierato nelle zone rurali. Il paesaggio da nord a sud cambia in continuazione ma le persone restano le stesse. Socievoli e cordiali, non ti negano mai una chiacchierata e un bicchiere di tè. Se hai il naso all’insù in cerca di indicazioni, almeno in cinque si fermeranno a chiederti se hai bisogno di aiuto. Grazie a COSPE ho la fortuna di essere entrata in contatto con la gente di vari posti, tra cui la popolazione di Kasserine, cittadina dell’entroterra da cui sono iniziati alcuni moti rivoluzionari e dove il tasso di disoccupazione supera quello di occupazione.
È dal 2017 che mi reco a Kasserine una o due volte al mese. L’ufficio COSPE è stato chiuso nel 2014, per motivi di sicurezza, e quindi facciamo la navetta per seguire i progetti, incontrare partner e beneficiari, seguire dal vivo le attività. Durante le trasferte possono capitarti tanti incontri, è sempre un’avventura lasciare la capitale dove vivo e ho la sede di lavoro. Tunisi è una città che offre tanto sia a livello culturale che sociale, durante tutto l’anno vengono organizzati festival di cinema, teatro, musica. A qualche chilometro di distanza ci sono posti meravigliosi come Cartagine, Sidi Bou Said, Dougga che ti fanno piombare in un’atmosfera di altri tempi, piena di reminiscenze del periodo romano. Fin da subito ho sentito un forte legame tra le due sponde del Mediterraneo, Italia e Tunisia, che hanno avuto e hanno ancora cibi, tradizioni, storia in comune per tanti versi e su tanti aspetti della vita quotidiana. Questo legame è diventato per me un’attrazione per il posto e come una calamita da cui è difficile riuscire a staccarmi.