Un piatto tipico egiziano, che può essere facilmente riproposto sulle tavole italiane, è sicuramente il koshari. Economico, facile da preparare, veloce e addirittura vegano, formula non proprio main-streaming in Egitto dove, se non c’è carne o pollo, allora è un antipasto, uno snack o al massimo un contorno. In Egitto il koshari è una pietanza molto popolare, al punto tale che esistono ristoranti dedicati solo a questo piatto, considerati storici e ormai indiscusse autorità del koshari. Molto probabilmente il koshari nasce come piatto copto usato durante il periodo di quaresima, in cui vige il divieto di mangiare carne. Un’altra teoria vede tra il koshari e lo khichdi indiano una forte somiglianza in supporto alla possibilità che siano stati i soldati dell’esercito britannico a trasferirlo in Egitto durante la colonizzazione di entrambi i Paesi.

Ingredienti per 4 persone:

  • Lenticchie verdi 150 g
  • Ceci secchi 80 g (I ceci spesso è solo un elemento decorativo, ma alcune versioni li prevedono quale ingrediente vero e proprio come in questa ricetta)
  • Pasta corta 150 g
  • Riso 150 g
  • Farina Quanto basta (Opzionale)
  • Cipolle 2
  • Cumino in semi 1 cucchiaino
  • Aglio 2 spicchi
  • Peperoncino in polvere 1/2 cucchiaino
  • Pomodori (passata) 200 g
  • Sale Quanto basta
  • Olio extravergine di oliva Quanto basta
  • Alloro Quanto Basta (Opzionale)

 

Preparazione:

Mettete in ammollo i ceci in acqua fredda per circa 8 ore. Metteteli in un pentolino con abbondante acqua fredda e aggiungete una foglia di alloro. Cuocete per circa 45 minuti e scolateli.

Nel frattempo lessate per circa 20 minuti le lenticchie (con alloro se preferite), cuocete separatamente il riso e la pasta e, una volta pronto, mescolate il tutto in una ciotola.

Tritate una cipolla e l’aglio, soffriggete in padella con olio d’oliva, unite la salsa di pomodoro, il cumino, il peperoncino e il sale. Lasciate cuocere a fiamma bassa per circa 30 minuti.

Tagliate a fette abbondanti la cipolla rimasta. La cipolla va fritta in olio extra vergine d’oliva e, come passaggio opzionale, può essere passata nella farina prima di friggerla. Friggete la cipolla fino a doratura.

Servite nei piatti il composto di legumi, riso e pasta, completate con la salsa di pomodoro e la cipolla fritta.

Per i “temerari” si può aggiungere la salsa daqqet koshari, che porta ancora più in là i limiti delle alterazioni gastro-intestinali.

Ingredienti per la daqqa:

  • 1 peperone verde
  • 1 peperoncino piccante verde
  • 1 cucchiaio di cumino
  • Sale qb
  • Aceto bianco mezzo bicchiere
  • 1 lime
  • 1 cucchiaio di coriandolo
  • 1 bicchiere di acqua
  • Aglio 5/6 spicchi

Preparazione:

Dopo aver ripulito il peperone dai semi, tritarlo finemente con un tritatore elettrico, insieme al peperoncino verde e l’aglio. Unire il composto agli altri ingredienti, miscelare fino ad ottenere un colore uniforme.

Buon koshari a tutti!

 

Giuliana

Giuliana

Giuliana Sardo, trentaduenne meridionale appassionata di cene tra amici, nasce a Capua, cittadina ridente del casertano. Fino all’età di 18 anni vive nel piccolo paese di Pignataro Maggiore, 6000 anime circa, di cui un’importante parte 0ver70, e quindi decide di trasferirsi a Roma per frequestare l’Università, per potersi laureare in arabo, affascinata da una lingua e una cultura che non avevano in realtà mai fatto parte della sua vita. La sua famiglia è molto numerosa, secondo i frenetici ritmi meridionali di un tempo: due sorelle maggiori e un fratello minore, sparsi per l'Italia e con già un po’ di nipoti. I genitori invece sono rimasti al paese e vivono con la sua adorata nonna, compagna di viaggi e prima tra tutti a spronare e sostenere Giuliana per qualsiasi scelta ‘bizzarra” o “non usuale”. Lei è stata sempre la sua migliore amica. Giuliana visita l’Egitto per la prima volta nel 2007, per seguire un corso di arabo. Il Paese l’affascina, c’è poco da fare, quindi decide di provare a trasferirsi. Cerca e trova lavoro in Ambasciata e allo stesso tempo presso una scuola italiana. Matura intanto la scelta della Cooperazione e perciò decide di reiscriversi all’Università, lavorando e studiando tra Italia ed Egitto, si laurea e trova un lavoro al COSPE in Egitto, dove comincia a collaborare. L’Egitto oramai è la sua seconda casa, sono dieci anni che ne assapora i suoi gusti e organizza cene con gli amici, e ancora ha voglia di visitare i posti non visti.

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