I racconti

Le curiosità

Un Paese con tantissime differenze al suo interno, soprattutto fra la città e la campagna, è unito da un carattere comune della sua gente, la socievolezza dei tunisini, il loro senso dell’ospitalità, che ti attrae immediatamente e ti fa sentire a casa, mettendo in evidenza quanto davvero unisce le due sponde del Mediterraneo.
A livello macroscopico il Niger è un Paese assai problematico che si colloca agli ultimi posti nella classifica dell’Indice di Sviluppo Umano. Questo aspetto, che motiva la mia esperienza, non toglie però nulla alla piacevolezza della mia vita a Niamey, dove ho trovato una bella comunità di espatriati e molta vicinanza con la popolazione locale.
Un Paese immenso sotto tutti i punti di vista. Non solo come estensione geografica e come popolazione, ma anche immenso per l’innumerevole varietà di cibi, di stili di vita, di dialetti e di architetture. E quindi immenso anche per le diverse emozioni che suscita a chi come me ha occasione di percorrerlo per lavoro.
Essere cooperante è qualcosa di assolutamente unico: per farlo non bastano soltanto le intenzioni: servono competenze, conoscenze trasversali, molta pazienza e capacità di autogestirsi. Serve soprattutto la disponibilità, prima di agire, a imparare da coloro con cui si desidera cooperare.
Una passione di sempre, quella per il mondo arabo con i suoi odori e i suoi sapori, dolci e forti insieme, con i suoi suoni e le sue voci, mi ha condotto verso scelte sempre più definite e sempre più importanti, fino a farmi scoprire la cooperazione internazionale e a trovare il mio posto nel mondo.
Che ci faccio qui? È una domanda che tutti gli espatriati in Egitto, dopo tre anni di alimentazione prevalentemente a felafel, si fanno quasi ogni giorno. Io in Egitto sono arrivata quasi per sbaglio e ci sono rimasta per amore: ne sono rimasta folgorata, affascinata e alla fine me ne sono innamorata.

Iscriviti alla nostra newsletter

Rimani sempre aggiornato sul lavoro di COSPE